Descrizione
La vita di Maria Judina, grande pianista russa (1899-1970), poco nota in Occidente per il suo essere ribelle verso il regime sovietico, in quanto donna di fede religiosa assoluta e artista di somma libertà intellettuale. Una figura eccezionale, i cui incontri con poeti, musicisti, scrittori (da Gorky a Mandelstam, da Achmatova a Pasternak, a Bachtin a Florenskij, a Shostakovic) aprono uno squarcio sulla vita culturale di quegli anni. Un ritratto tracciato attraverso una rigorosa documentazione storica e un’avvincente libertà narrativa. La storia di un’artista nel periodo buio dello stalinismo, il suo scontro con un dittatore che, pur osteggiandola, ne apprezzava l’arte. Leggendario l’episodio di Stalin che ascolta di notte il concerto per pianoforte e orchestra n. 23 di Mozart ed è così commosso dall’esecuzione di Judina da pretendere il disco il giorno dopo, creando scompiglio e terrore alla Radio dove non era stata fatta nessuna registrazione. In poche ore si dovettero richiamare orchestrali, pianista e direttore per “creare” una falsa prima esecuzione da far recapitare a Stalin. Che quel disco ascolterà fino al giorno della sua morte.